Oggetto: Comunicazione del Presidente della CNSASA
In seguito all'annuncio di alcuni esponenti del Governo in cui si accusa
genericamente tutti quelli che vanno in montagna di essere degli
irresponsabili e e si ventila l'ipotesi di un aggravamento di pena per chi
dovesse provocare una valanga e sanzioni pecuniarie fino a 5000 euro per
coloro che si trovassero a praticare il fuori pista quando il bollettino
valanghe segnalasse un grado di pericolo poco favorevole alle gite, il CAI
nella persona del Presidente Generale lunedì 8 febbraio ha emesso un
comunicato che vi alleghiamo; nello stesso giorno a sua volta la CNSASA ha
inviato alla Presidenza del CAI un contributo ritenuto utile per quando i
vertici del sodalizio si recheranno a Roma ( giovedì 11) per sostenere le
posizioni del CAI e avanzare proposte operative rivolte all'educazione alla
montagna e alla prevenzione dei pericoli.
Cari istruttori, per le Scuole di Alpinismo restano fondamentali alcuni
principi, ribaditi anche dagli altri Club Alpini a noi confinanti:
- la libertà d'accesso alla montagna (senza norme di legge che regolano i
comportamenti e senza obbligo di patenti per chi frequenta le aree non
controllate)
- la protezione del patrimonio naturale e culturale che costituisce la montagna
- l'accettazione del rischio è parte integrante dell'alpinismo;
- la conoscenza ed il rispetto della montagna uniti ad una onesta valutazione
delle proprie capacità sono condizioni indispensabili per una sicura
pratica dell'alpinismo.
I responsabili del CAI sono chiamati ad esercitare una grande vigilanza e ad
intervenire presso le autorità competenti al fine di evitare ogni intervento
limitativo nell'uso degli spazi di montagna
Vi terremo informati sull'andamento delle prossime consultazioni che i
vertici del
CAI avranno con i responsabili del Governo.
A presto
Allegati:
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Il Presidente della C.N.S.A.S.A.
Maurizio Dalla Libera |