Scuola di alpinismo Gian Piero Motti

Monte Giusalet 3313 m (Pointe de Cléry)

 Partenza: Grange d'Arpon 1821 m

Giudizio di Luca (7.4.95): Bella gita in un ambiente aspro, se non selvaggio. L’impressione dal basso è a prima vista ostile. Panorami non eccelsi, ma abbastanza vari. Non ci sono vere difficoltà ma il procedere è spesso faticoso (specie la parte bassa, se sgombra dalla neve). Discesa continua, di classe, senza pause.

SALITA (relazione Sergio-Luca 1995): Dall’auto procedere fino al lago lungo la stradina ed attraversarlo in corrispondenza dello sbarramento artificiale. Imboccare il sentiero estivo che conduce verso il rif. Vacca (segni gialli) che rimonta la costa con diversi tornanti che, in caso di neve non sufficientemente dura o volendo fare in fretta, è possibile tagliare puntando sotto la placca di roccia che sovrasta di 50 m ca. il punto in cui il sentiero scollina verso S e adduce al "traverso a quota 2200 m ca." che conviene sia sgombro di neve (150 m ca. a dx della placca si vede la lingua di neve ( se ce n’è a sufficienza) che permette di scendere fino alla stradina che oltrepassa il lago d’Arpont). Fatto il traverso è possibile attraversare il canale (questo è l’unico punto in cui a volte è bene avere i ramponi) sicuramente innevato in cui sparisce il sentiero estivo innalzandosi di circa 50-80 m e riguadagnando le tracce del medesimo; un’altra possibilità (se la neve lo consente) consiste nel risalire il ripido pendio esposto a S fino quasi alle rocce che lo sovrastano e traversare poi in dir. O lungo i pendii di neve. Sempre proseguendo in dir. O innalzarsi per alcune balze dove la neve non è quasi mai abbondante ed imboccare, lasciando a dx il rif. Vacca, prima un canalino di circa 50-80 m. facilmente rimontabile con gli sci seguito da un ampio anfiteatro da cui si eleva un secondo canalino di circa 200 m. poco più ripido del precedente. In cima a quest’ultimo elevarsi cominciando a traversare verso SO. Arrivati a q. 2800 m. ca. si dovrebbe trovare il percorso sbarrato da una modesta bastionata rocciosa che si supera deviando a dx e superando un ripido (per pochi metri) collettino dal quale, con un traverso in direzione S, circa 10-15 minuti, si perviene sotto la cima che si guadagna con un piccolo sforzo finale.

Discesa: Per la via di salita. Spesso occorre togliere gli sci poco prima e poco dopo l’attraversamento del canale-colatoio in prossimità del famoso traverso di q. 2200; a volte occorre toglierli anche nel pianoro sotto il rif. Vacca; sempre tra il traverso e l’inizio della lingua di neve che porta al lago, cui si giunge con un breve traverso verso sinistra fra rododendri e grosse pietre.

torna alla Pagina dello scialpinismo