Scuola di alpinismo Gian Piero Motti

Cima della Maledia 3061 m

Partenza: S. Giacomo di Entracque 250 m (casa di caccia)

NOTA: E’ una gita che conviene fare con l’uso della MTB!!

SALITA: Appena prima della deviazione per S. Giacomo di Entracque si attraversa a sin. il ponte e si va alla casa di caccia di S. Giacomo 1250 m. Si prende la strada che percorre a sinistra il Vallone di Monte Colombo e tocca prima il piano del Gias el Rasur (1412 m), poi il Gias Combo 1444 m. Si segue per un tratto l’itinerario del Rifugio Pagari ma poco dopo, al bivio, si prende a destra per tracce di sentiero fino al al Gias Pontecreus 1862. Si continua in salita fino all’inizio della cresta nord-est della cima omonima. Si prende ora un’ampia cengia in piano che porta al pendio al di sotto del ghiacciaio della Maledia. Si supera il ghiacciaio verso sud e si raggiunge il Passo della Maledia 2925 m posto a nord-ovest rispetto alla punta. Si supera il salto ghiacciato del " Lagarot " 2900 m. e si lasciano gli sci. Si va al centro della parete nord-ovest, si prende un ripido canale (40°) e poi per cresta si va in vetta.

Variante di salita via rif. Pagari (relazione Luca-Sergio, maggio 98 e maggio 1994): Dall’auto imboccare la stradina che conduce alla Casa di Caccia di S.Giacomo 1250m, ora colonia estiva (fontana). Qui imboccare la strada che risale il fianco sin. del Vallone di Monte Colombo e passa, dopo circa 2 Km, al Gias Rasur 1412m posto all’inizio del lungo pianoro omonimo. Transitare quindi al Gias Colombo 1444 m (ponte travolto dall'acqua) e proseguire lungo la mulattiera che si distanzia leggermente dal fondo valle per poi attraversare (una volta su un ponticello di legno, ora se va bene su fondi di valanga) il torrente Pontecreus per proseguire lungo il fianco dx della valle con minima pendenza (q. 1500m ca. - 1h 30’ in MTB).

Lasciata la eventuale MTB, si prende lentamente quota con un lungo traverso su pendii battuti dalle slavine (alberi abbattuti ingombrano il sentiero); continuando in dir. del fondo del vallone (Sin) si scorge una palina che indica il Pagarì a sin. ed il Moncalieri a dx. Risalendo il pendio di ontani e arbusti con alcuni tornanti, si scorge quindi in alto sulla dx il Passo del Muraion 2100m (evidenti in particolare i muretti di sostegno del sentiero estivo sulla cresta poco sopra una spalla che domina quello che sembra un passaggio naturale, ma che evidentemente non lo è); seguendo i numerosi tornanti del sentiero estivo e tagliando su pendii innevati si arriva al passaggio del Colle del Muraion 2100 m. (1h30’). Questo passaggio può essere delicato se si trova neve dura, poiché è un po' esposto. Tale colle è in realtà una selletta poco evidente della cresta: caratteristico un grosso pino mugo sulla sinistra, proprio sul margine del pendio, visibile già da molto in basso.

Calzati finalmente gli sci dopo qualche ulteriore metro ripido, si risale il pendio seguendo la conformazione del vallone; verso quota 2400-2500, occorre spostarsi sulla sinistra, evitando di proseguire sull'estrema destra del vallone, come parrebbe più naturale. In tal caso, superata una crestina più ripida, si giunge in vista del rifugio troppo in alto e troppo sulla destra, come abbiamo fatto noi: occorre allora salire di un 20-30 metri lungo la cresta (rocciosa), poi traversare orizzontalmente per un centinaio di metri, quindi scendere facilmente sul pendio nevoso fino alla conca antistante il rifugio Pagarì 2650 (l'altimetro segna però 2620). L'alternativa migliore consiste nel rimontare non il primo canale già menzionato, ma il successivo, meno evidente, con il quale si arriva con un ultimo ripido strappo al rifugio (1h-1h30’/ tot. 4h-4h30’).

Dal rifugio, risalire l’evidente canale nevoso (ovest) che adduce al passo della Maledia 2925, di pendenza intorno ai 40°; quindi per cresta (ripida) si giunge in 30’ circa in vetta. Il tratto di cresta può essere disceso con gli sci senza particolari problemi: attenzione però alle roccette affioranti nel tratto mediano e negli ultimi metri (con neve molle è meglio soprassedere !)

Discesa: tornati al passo della Maledia 2925m dapprima calare in dir. ONO lungo il Ghiacciaio della Maledia per poi calare in dir. NO verso il Lago Bianco 2549m (coperto dalla neve) . Attraversato il pianoro, si traversa leggermente verso destra, spostandosi verso il lato destro del pendio; senza percorso obbligato, si continua in discesa con tracciato evidente (ottimo ad esmpio, più in basso, uno stretto e breve canale). Giunti fin sotto la parete rocciosa a sin., seguire il tracciato del torrente Pantacreus, che si infossa in un suggestivo canalone che deve essere coperto di neve per essere percorso. Nel 1994 lo abbiamo percorso interamente; nel 1998, invece, giunti a una notevole cascata il canalone si interrompeva, salendo sulle roccette di sinistra abbiamo comunque aggirato il salto in pochi minuti. In ogni caso (con o senza interruzione) giunti al termine di questa gola, il canalone si allarga e si gira leggermente a dx; la neve finisce qui. Togliendo gli sci per un breve tratto, traversando verso destra fra roccette e cespugli di ontano si cerca un successivo canale (che si è sicuramente notata il giorno prima in salita e quindi si sa se è in condizioni buone o no) che può condurre fino a 1600 m ca., ovvero a poche centinaia di metri dalla MTB! (1h) Da qui per la via di salita fino all’auto. (1h con la MTB).

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